THE KING
Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e
prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché
era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto
modi di dire.
Questa è la copertina
del mio libro
CAPITOLO
III
Paragrafo
II
La Maschera di Ferro, Caldwell, New York
“O Dio, o Dio, o Dio …”
Come Trez sollevò la bionda studentessa del college
dal pavimento, ebbe una buon presa sul retro delle sue gambe – ma era
fortemente tentato di abbandonarla come fosse un Hot Pocket. [una specie di
burrito che gli americani scaldano in microonde]. Il sesso era adeguato –
seguendo la linea di pensiero della pizza fredda: anche se è fredda, è sempre
pizza.
Ma non è neanche Bella Napoli sulla settima strada a
Manhattan.
E tutto questo per vedere, Dio sa cosa? Un totale
mortale ronzio, e non perché lui era religioso in maniera umana o perché lei
stava vivendo un grande momento mentre lui pensava alla pizza. La sua irritante
e stridula performance, con il capo piegato, di YouPorn che aveva apice sulle
sue espressioni facciali gli dava sui nervi.
Chiudendo gli occhi, cercò di concentrarsi sulla
sensazione del suo cazzo e entrava e usciva da lei. La donna aveva delle grosse
tette finte che erano dure come palloni da basket, e lo stomaco che faceva dei
movimenti a scatto, e lui non sapeva decidere cosa era peggio: il fatto era che
lui non era attratto da lei minimamente; la realtà è che lui stava fottendo
questa racchia di fronte al bagno nel suo stesso club – così la sua staffa lo
stava facendo camminare dalla vergogna; o nella possibilità, che suo fratello potesse
sentirlo.
Merda, iAm. Il ragazzo aveva uno sguardo che poteva
fare un giocatore di calcio in pieno confronto durante un ingaggio sentendo sul
culo nudo una brezza tesa.
Non ciò che Trez stava cercando.
“… Dio, oh Dio, oh Dio …”
Se se solo potesse narcotizzarla con un paio di JC o
qualcosa di simile.
“OH DIO, OH DIO”
Raggiunse tutti e due, decise di tirarsi fuori dalla
sua miseria. Sgrillettando il clitoride, la portò all’orgasmo in tempo perché
la sua erezione non si fosse sgonfiata del tutto, ma fosse uscita da lei.
Riposizionandola sui suoi piedi, dovette
riacchiapparla, perché le sue ginocchia cedettero.
“Oh … Dio … tu sei fantastico … tu sei …”
Uh-huh, grazie dolcezza. L’unica cosa importante era
quanto tempo ci sarebbe voluto per farla rivestire. “Anche tu, baby”.
Si piegò fi lato e la resse – e possibile che il
reggiseno lei lo pensasse come una camicia? O il perizoma? O …
“Oh, non ho bisogno dei miei leggings ancora … no?”
Questo era per le sue gambe? Lui pensò mentre teneva
la striscia nera in alto. Era difficile immaginare che coprisse di più che una
mano o forse uno dei due seni delle dimensioni di una ciotola.
Chi le aveva tolto le autoreggenti? Non lui, non
pensava, ma non si ricordava neanche, e non perché fosse ubriaco. L’intera
sessione, proprio come le ultime di questi molti anni si vita amorosa, non
erano completamente, ma piuttosto, volutamente dimenticabili.
Allora perché insisteva a immergersi in questa merda
ancora e ancora …
Giusto, nessuna ragione per incarnare iAm. Suo
fratello era più che capace di attraversare questa filosofia Ogni, Singola,
Fottuta, Volta, loro erano insieme.
“Paparino, ti amo” la ragazza disse mentre stringeva
i suoi bicipiti e si aggrappava a lui come fosse un palo da striptease. “Io amo
questo”.
“Anche io”
“Mi ami, giusto?”
“Sempre.”
Guardò la porta e sperò di aver pianificato un colpo di prelevazione.
"Dammi il tuo numero, okay? Perché devo tornare al lavoro."
Mise il broncio - e non in quel modo che fa venir voglia di mettere a nudo e le zanne e masticare il mondo fuori dalla parete del bagno.
"Dobbiamo farlo di nuovo," lei con voce strascicata, alzandosi in punta di piedi per cercare di annusare contro il suo collo.
Ragazzi, mi ha potuto ottenere una volta, pensò. Una ripetizione era anatomicamente impossibile.
"Per favore, paparino .... " più strusciamento. Poi facilmente indietreggiò. “Per favore?”
Mise il broncio - e non in quel modo che fa venir voglia di mettere a nudo e le zanne e masticare il mondo fuori dalla parete del bagno.
"Dobbiamo farlo di nuovo," lei con voce strascicata, alzandosi in punta di piedi per cercare di annusare contro il suo collo.
Ragazzi, mi ha potuto ottenere una volta, pensò. Una ripetizione era anatomicamente impossibile.
"Per favore, paparino .... " più strusciamento. Poi facilmente indietreggiò. “Per favore?”
Trez
aprì la sua bocca, la frustrazione affilava il suo carattere e la sua lingua …
Fino
a che non incontrò i suoi occhi, vide una onesta emozione in essi e
indietreggiò. Parlò agli specchi … si sentì come se guardasse dentro se stesso:
triste, vuoto, senza radici.
Lei
era una mezza donna.
Lui
era un mezzo uomo.
Solo
con queste basi, loro erano perfetti, due persone distrutte percosse intorno alla
piscina del sesso, cercando di connettere nel modo che garantisse che la loro
isolazione continuasse soltanto.
“Per
favore …?” pregò, come se si stesse preparando per un’altra perdita del legame
fra loro.
Fissandola.
Realizzò che il suo comune denominatore con lei era esterno a lei, come insieme
a tutti gli altri sconosciuti, c’era un storia prima che lei finisse in quel
bagno con un uomo che non era un uomo del tutto.
Merda,
lui non era un normale vampiro.
Trez
accarezzò le sue guance con le nocche, e quando lei voltò la sua testa sopra la
sua mano, sussurrò “Chiudi gli occhi ..”
Il
bussare fu l’innesco per considerare quanto forte e a che punto era. C’era
bisogno di un secondo.
“Boss?
State bene” arrivò dai pannelli.
La
voce di Big Rob. Così c’era un problema di sicurezza … e dato che il ragazzo
non era andato da Xherx con esso? Lei doveva essere fuori per qualche ragione …
o più facilmente, lei stessa lo aveva mandato da Trez.
Le
ciglia bionte finte si arcuarono, ma lui non voleva questo. “Dammi un minuto,
B.R.”
“Okay,
capo.”
“Chiudi
gli occhi” disse ancora. Quando la bionda lo fece, si calmò, il tono soffocato
dei bassi del club in lontananza, l’odore del profumo troppo pesante che
diminuiva, il dolore all’interno del suo petto … beh, sono rimasti proprio dove
erano, ma il resto vene verso l’oscurità.
Arrivò
dentro la sua mente, fece quello che suo fratello gli aveva chiesto di fare:
all’opposto di tutte quelle ragazze, si prese il tempo di togliere dalle
memoria della bionda come erano finiti insieme, a partire dalla vacua
conversazione che lei aveva cominciato al bar, a quando lui l’aveva portata
via, alla sua esperienza religiosa in bagno.
iAm
aveva ragione. Se avesse rimesso in ordine se stesso come aveva fatto adesso? Lui non sarebbe ricaduto in questa trappola
che aveva fatto con altre pollastre. E lui e suo fratello non avrebbero dovuto
trasferirsi alla casa della Confraternita. E quella femmina, Selena, non
sarebbe entrata in lui ancora di più …
Riconcetrandosi
sulla bionda, decise di non fermarsi solo a cancellare la routine. Invece di
lasciarle venti minuti di vuoto, le diede una fantasia dove lei aveva
incontrato un ragazzo che la fissava come a dire che avrebbero fatto il sesso
della loro vita con cinque minuti in un bagno, prima che lei decidesse di
andarsene perché era troppo per lui.
Nel
suo nuovo ordine mentale sarebbe stato qualcosa che lei avrebbe fatto
frequentemente.
Finalmente,
inserì un pensiero in cui lei doveva vestirsi e rifarsi il trucco. E
nell’ultimo memento di caccia, gli incollò l’idea che lei stava per vivere il
miglior anno, no, decade della sua vita.
Trez
uscì un momento dopo, volando via, la maglietta ritrovata, la maschera del
tutto andava bene indossata. Big Rob stava aspettando nell’ombra, discreto come
nessun ragazzo con la taglia di una montagna poteva fare.
Raggiungendo
il ragazzo, Trez unì le braccia al petto e si posizionò difronte alla parete
ricoperta di vestiti. Solitamente non discuteva di denaro fuori dal suo studio,
ma la musica era alta abbastanza, la folla assorbita dal bere e dalla
disperazione, e , ultimo ma non meno importante, lui sentiva in dovere di
tenere d’occhio la bionda. Assicurarsi che nessuno la riportasse dentro prima
che lei uscisse.
Almeno
poteva essere migliore della metà di essi.
“Allora,
cosa è successo?” Trez scannerizzò l’oscuro, lunatico club, monitorando sia le
seconde nature che la materia primaria: le ombre tendono ad essere osservatori,
ma dopo aver lavorato con Rehv e adesso era il capo di questo covo di iniquità,
e la merda era la sua primaria interferenza.
Big
Rob srocchiò le dita “ Alex ha detto qualcosa rispetta un ora fa e due non
regolari. Entrambi gli uomini sono stati scacciati, ma l’aggressore è tornato e
passeggia sul marciapiede qui fuori.”
La
bionda emerse dal bagno, i vestiti erano dove dovevano essere, il trucco
rifatto, i capelli rimessi in piega – ma più di questo, il suo mento era alto,
gli occhi calmi e concentrati – e quel sorriso segreto sulle sue labbra la
rendeva più attraente della media del territorio.
Come
lei camminò dentro la folla, gli occhi di Big Rob la seguirono e così fecero
quelli di molti uomini. Ma lei non sembrava essere interessata, la fiducia era
tutto quello che le serviva come una escort.
Trez
strofinò il centro del suo petto desiderava poter modificare i suoi obblighi e
girare le cose come aveva fatto adesso. Poi di nuovo, tutto il miglioramento di
sé non avrebbe cambiato il fatto che s’Hisbe lo voleva indietro come uno
stallone da monta per il resto della sua vita naturale.
“Capo?”
“Scusa,
cosa?”
“Vuole
che ci liberiamo del ragazzo?”
Trez
sfregò la faccia. “ Andrò d’accordo con lui. Come è fatto?”
“Ragazzo
bianco, vestiti neri, capelli alla Keith Richards”
“Qualcosa
che restringa il campo” borbottò Trez.
“Può
vederlo appena fuori. Non è nella linea”
Trez
annuì e tagliò nel locale pieno di folla, dirigendosi verso la porta. Da questa
via, scrutò tutta la folla, inconsciamente cercando per segni di conflitto che
potrebbero degenerare da assumere postura da stronzate a atterramenti tipo
pista da bowling.
Anche
se i Goth potevano essere fraterni se pompavi abbastanza alcool dentro loro …
A
metà strada dall’uscita, catturò il flash di qualcosa di metallico alla sua
destra, ma come si fermò e raggiunse coi suoi sensi oltre ai suoi occhi, non
trovò nulla. Riprese il passo, uscì dal club, annuì a Ivan e al nuovo ragazzo,
che proteggevano l’entrata, e prese a passeggiare lungo la linea d’attesa, che
era piena dei soliti sospetti.
Sebbene
non il tipo alla Kevin Space, naturalmente. E più che per pietà, lui amava i
ragazzi in quel film.
Nessuno
fuori dalla fila corrispondeva alla descrizione di B.R.
Sperava
che se ne fosse andato per fare una passeggiata.
Come
Trez fece per tornare alla porta venne colpito da catene che trainavano le
auto, e la sensazione di bruciore fece ritirare il vampiro dalla luce. Sbatté
le palpebre per schiarirsi la vista, riuscì in qualche modo a portarsi davanti
alla linea e …
“Che
cazzo … non dee tornare lì! Perché lo lasciate andare!”
Come
Trez si accorse che era lui il soggetto della discussione, si fermò e guardò
oltre le sue spalle.
Chiaramente,
il figlio di puttana soffriva della sindrome del cane da caccia, i suoi
occhietti tutti allampati come lui fissò Trez, il suo travestimento alla Stampy
McStampy [io ho trovato che è un personaggio di Minecraft] lo faceva respirare
pesantemente.
Probabilmente
giocava molto a World of Warcraft o qualunque cosa fosse – che gli fece
dimenticare che se si seguiva gli ordini di un bigotto, bisognava essere in
grado di seguire quella merda.
Trez
si chinò sul ragazzo e gli diede un momento per capire la loro differenza di
taglie – e che cosa comprese, il figlio di puttana chiuse la bocca e si bloccò.
“Io
possiedo questo posto,” Trez disse con una voce bassa “perciò la domanda è,
perché cazzo io dovrei farti entrare.” Lanciò una occhiata a Ivan. “Non è
benvenuto qui. Mai più”.
Ci
fu qualche conversazione, ma poi fu fatto. Come un Ombra, era abituato ad essere
osservato – i vampiri normali non sapevano che cosa fare con il suo genere, e
francamente, lui non si curava di loro, neanche. In fatto, era stato portato a
credere che non dovesse mischiarsi – fin a quando Rehvenge aveva aumentato il
piatto e aveva aiutato lui e suo fratello nel loro esilio. All’inizio era stato
diffidente dell’uomo – finche non aveva riconosciuto che Rehv era come loro: un
fosrestiero in una socie’ ristretta che non rispettava.
Oh,
quanto al mondo umano? Ognuno assumeva che fosse nero e legato alle
associazioni raziali, buono o cattivo, per questo c’era l’ironia. Non era
“Africano” o “Americano”, così nessuna di quella merda applicata nonostante la
sua pelle fosse così scura.
Questo
erano gli umani per lui, sebbene fosse così assorbito a tal punto che vedeva se
stesso in tutte quelle situazioni. Nel frattempo, c’erano altre specie che
camminavano tra loro, e loro non erano saggi.
Anche
se … detto questo … qualche idiota cercava di tirare in ballo quella merda
raziale con lui o sulla sua porta? Dopo l’idiota doveva pagarne le conseguenze.
Ritornato
nel club, la luce stroboscopica e il rumore lo colpì come un muro di mattoni e
dovette farsi forza per passare attraverso la resistenza. I lampi erano
semplicemente troppo luminosi e la musica era peggiore, rimbombava all’interno
del suo cranio fino a che tutto quello che c’era in gioco divenne un casino
incomprensibile.
Che
cosa pensava il suo staff? Chi aveva chiesto di mettere la musica così alta …
Oh
… merda.
Sfregò
i suoi occhi, sbatté le palpebre un paio di volte .. c’era qualcosa nel
quadrante di destra: una gamma di linee
frastagliate che brillavano come luce solare attraverso il vetro del
soffiato.
“Fottimi
…”
Per
gentile concessione della seduta di sesso in bagno, la bionda aveva ottenuto un
nuovo lavoro dopo la ripulita, e lui stava per avere dieci ore di vomito,
diarrea, e bruciante mal di testa.
Come
fanno tutti i malati di emicrania, guardò l’orologio. Lui aveva circa venti
minuti prima che il divertimento del gioco iniziasse, e non poteva permettersi
di buttarli via.
Camminò
veloce, si fece largo fra i corpi, annuì alle ragazze che lavoravano e al suo
team di sicurezza come se tutto fosse a posto. Poi andò nella parte riservata
allo staff della casa, toccò il suo ufficio per la giacca di pelle e le chiavi,
e uscì a sinistra nel parcheggio. La sua BMW lo stava aspettando, e lui ci
entrò, mise la cintura di sicurezza e schiacciò sul gas, desiderò che questo
inferno potesse viverlo nel Commodore – perché allora avrebbe potuto dare ad uno
dei suoi buttafuori a cui dare la guida.
Ora
aveva preso una camera nella casa della Confraternita. Disinteresse, autisti
terzi non potevano esserci.
Di
certo, poteva chiamare il fratello. Ma iAm avrebbe offerto il silenzioso
commento di cura sulla strada di casa, e non aveva nessuna necessità di
sottoporre se stesso a quel forte rumore: iAm era l’unica persona che aveva
incontrato che poteva rendere il silenzio più duro alle orecchie che la
partenza di un jet.
Quando
il suo telefono si spense, lui pensò, merda, avrebbe fatto meglio a chiamare e
far sapere a tutti al lavoro che era sceso per il conteggio.
Prese
il cellulare, lo guardò – “Grande.”
Ma
non avrebbe mai potuto mandare iAm alla segreteria telefonica. Trascinò la
barra lungo lo schermo, pose l’apparecchio all’orecchio sebbene New York lo
avesse vietato.
Suo
fratello non gli diete la possibilità di dire “ciao” merda. “Stai avendo un
attacco di emicrania”.
“Sei
un sensitivo”
“No.
Ho tirato ad indovinare per come sei scappato. Ho ragione – e c’è una sola
ragione perché tu guidi così all'un’ di notte”
Lanciò
un’occhiata allo specchietto retrovisore, e fu un poco orgoglioso di se stesso
– se avesse inclinato la testa in un certo modo, poteva attualmente vedere un
paio di fari.
“Accosta”
“Io
…”
“Accosta,
cazzo. Tornerò con l’auto questa volta a casa.”
Trez
continuò a guidare, lungo la via del Nord, pensando ,nah, cercando di farlo.
Buon
piano. Fin che una macchina non gli andò incontro nella direzione opposta –
come si avvicinava, fu acciecato completamente e non ebbe scelta ma diminuì il
gas. Lampeggiò in seguito, aveva tutte le intenzioni di riacchiappare
l’acceleratore e continuare, aspettandosi che fosse la realtà: correva fuori
dal tempo e non solo per colpa dell’emicrania.
La
s’Hisbe erano in corsa solo per la loro lotta per farlo tornare nei territori,
e Dio solo conosceva quale sarebbe stata la prossima mossa. Così in questa
situazione iAm non aveva bisogno di vedere suo fratello morire di fronte a lui.
Aveva
già fatto molti danni al ragazzo.
Una
palla di fuoco non era una buona cosa sul suo curriculum.
Si
arrese, accostò, colpì i freni, e pose la fronte sul volante. Anche se lui
chiuse gli occhi, l’aura proseguì la sua strada, diffondendosi e spostando
graudualmente fuori dal finestrino. Quando sarebbe sparita? Momento di festa –
e non in modo divertente.
Mentre
lui aspettava che iAm si fermasse accanto a lui, pensò come fosse ironico che
delle volte fare la scelta giusta sembrasse una sconfitta totale.
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