sabato 6 settembre 2014

The King - traduzione Capitolo 7, paragrafo 2



THE KING

Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto modi di dire.



Questa è la copertina del mio libro


CAPITOLO VII
Paragrafo II



"Dove cazzo è questo posto? Nel fottuto Canada?"
Dietro il volante della Crown Vic, Two Tone era pronto a spararsi in bocca se quella lagna fosse continuata. Il viaggio di cinque ore nel bel mezzo della notte era stato abbastanza pesante, ma quello spreco di spazio che era di fianco a lui sul sedile del passeggero?
Se avesse voluto fare al mondo un favore, avrebbe puntato la pistola in quella direzione, non nella propria.
Sarebbe stata una grande soddisfazione far fuori quella cazzo di spia, ma nell'organizzazione, il ruolo di supervisore gli permetteva di arrivare fin lì - e il diritto di spedire quel bastardo chiacchierone in una bara non gli era concesso.
“Voglio dire, dove cazzo siamo?”
Two Tone digrignò i denti. “Ci siamo quasi.”
Come se il figlio di puttana avesse cinque anni e stessero per arrivare a casa della nonna? Gesù Cristo.
Mentre si addentrava in aperta campagna, i fari della berlina catturarono l'immediatamente l’apertura davanti a loro, si spinsero tra le file di pini e a due filari che s'incurvavano attorno alla base della montagna nella notte. Tuttavia stava per sorgere l'alba, un riverbero color pesca apparve a est.
Grande fottutissima notizia. Presto, non tardi, avrebbero finalmente lasciato la strada, si sarebbero occupati della merce e di godere di un po' di dannato riposo.
Strizzando gli occhi, si protese verso il volante. Aveva la sensazione che stessero per arrivare al bivio...
Dopo quasi un chilometro, una strada sconnessa non segnalata apparve a destra.
Non aveva alcun motivo per azionare gli indicatori di direzione - o di rallentare. Diede un colpo ai freni e sterzò all'improvviso, il carico nel bagagliaio sbatté contro le pareti.
Se stava dormendo, ora era di sicuro sveglia. La salita era ripida e li rallentò ulteriormente. Dicembre aveva portato un carico merdoso di neve che era già caduta lì  al nord.
Era stato in quella proprietà una volta soltanto prima di allora - e sempre per la stessa ragione. Il Capo non era qualcuno da fare incazzare, e se ti capitava di riuscirci, ti avrebbe fatto portare là dove nessuno ti avrebbe mai trovato.
Non aveva idea di cosa avesse fatto quella donna per offenderlo, ma non era un suo problema. Il suo lavoro era di prenderla, farla sparire - e tenerla lì fino a ulteriori istruzioni.
Eppure se lo chiedeva. L'ultimo stronzo che aveva spedito in quel posto sperduto aveva sottratto cinquecentomila dollari e dodici chili di cocaina. Che cazzo aveva combinato lei? E merda, sperava di non dover restare lassù tutto il tempo che era rimasto per il lavoro precedente.
Aveva subito anche una ferita alla cuffia dei rotatori per gentile concessione di quel compito.
Al capo non piaceva torturare personalmente. Preferiva stare a guardare.
Difficile che sostenesse l'esame generale come lavoratore dello Stato di New York del per la merda che aveva fatto al ragazzo.
Ma, a ogni modo, a Two Tone non importava quella parte del lavoro. Lui non era come certi tizi, che c'erano dentro, e per niente come il grande uomo, a cui non piaceva assolutamente sporcarsi le mani. Nah, lui era giusto nel mezzo, abbastanza soddisfatto di occuparsi della merda per cui veniva pagato.
“Tra quanto ancora …”
“Un altro quarto di miglio.”
“Fa un cazzo di freddo quassù.”
Farà ancora più freddo quando sarai morto, brutto figlio di puttana.
Il Capo aveva ingaggiato questo stronzo all'incirca sei mesi prima e Two Tone lo aveva affiancato un paio di volte. Continuava a sperare che quello stronzo di un idiota venisse licenziato alla vecchia maniera, ma fino ad allora, non aveva avuto fortuna.
Il bastardo sarebbe stato un eccellente morto annegato nel fiume Hudson.
O in una fossa. A proposito di quello, non si chiamava Phil?
Quando si parla d'ispirazione.
Dopo un'ultima curva della strada, l'obbiettivo irrilevante era in vista: il solitario "capanno di caccia" perfettamente inserito nel panorama, l'edificio basso e allungato che si nascondeva nel mezzo del sottobosco ricoperto di neve e i sempreverdi soffici. In effetti, l'esterno era stato deliberatamente costruito per apparire dimesso. All'interno, invece, era una fortezza con un sacco di fottuti segreti oscuri.
E quello che si trovava nel bagagliaio stava per aggiungersi al resto.
Non aveva mai sentito che una femmina fosse stata portata là. E se fosse stata affascinante? Impossibile da capire quando avevano trasportato quel peso morto fuori da quella casa.
Forse si sarebbe potuto divertire per passare il tempo.
“Che cazzo è questo posto? Sembra un cesso schifoso. C'è il riscaldamento?”
Two Tone chiuse le palpebre e si lasciò travolgere da un numero imprecisato di fantasie che includevano i bagni di sangue. Poi aprì la portiera e si alzò, stirandosi i muscoli doloranti. Cavolo, doveva pisciare.
Avviandosi verso la porta, mormorò, “Tirala fuori dal bagagliaio, ti spiace?”
Non doveva preoccuparsi di nessuna chiave. Si apriva con l'impronta digitale.
Mentre proseguiva, dovette usare una torcia per arrivare alla pseudo entrata decrepita. Era a circa metà strada dal raggiungere la meta quando si voltò perché qualche istinto lo pungolò a farlo.
“Stai attento quando lo apri,” urlò.
“Sì. Come ti pare.” Phil girò attorno all'auto e si mise davanti al bagagliaio. “Che cazzo potrebbe farmi?”
Two Tone scosse la testa e mormorò, “Il tuo funerale. Se siamo fortunati …”
Nell'attimo in cui il cofano si aprì, si scatenò l'inferno. La loro prigioniera balzò fuori come se avesse le molle sotto al culo - e aveva trovato un'arma. Il bagliore rosso del razzo brillava nell'oscurità, illuminando quell'ammasso del cazzo mentre seppelliva la punta luminosa proprio in faccia alla scorta idiota di Two Tone.
L'ululato di dolore di Phil fece sobbalzare un gufo della taglia di un ragazzino di dieci anni sull'albero vicino a Two Tone e lui fu costretto a gettarsi a terra oppure avrebbe perso la propria testa.
Poi però dovette rialzarsi in piedi.
Quella donna cominciò a correre a rotta di collo - provando, come quel razzo di merda non era riuscito a fare, che a differenza di Phil non era una cretina.
“Figlia di puttana!” Two Tone la inseguì, seguendo i rumori di strappi e strattoni mentre usciva fuori strada. Spostando la torcia nella mano sinistra, tirò fuori la pistola.
Non doveva andare così. Neanche lontanamente.
La puttana era velocissima, e mentre la seguiva con difficoltà, sapeva che stava per seminarlo - e l'ultima chiamata che voleva fare al suo Capo era, “Ehi, ho perso il tuo progetto.”
Andava a finire che il prossimo ospite del "capanno" sarebbe stato lui.
Spararle era la sua unica possibilità.
Fermandosi di colpo, si aggrappò a una betulla, sollevò la canna della pistola e iniziò a scaricare colpi, gli spari echeggiavano nell'alba nascente.
Ci fu un'imprecazione in tono acuto - e il rumore della corsa cessò. E al suo posto? Un fruscio intenso come se lei si stesse contorcendo.
“Fottuto Angelo,” ansimò correndo in avanti.
Se fosse stata una ferita mortale, sarebbe stato fregato allo stesso modo che se fosse fuggita.
La luce della torcia girò intorno al panorama mentre si avvicinava, illuminando tronchi e rami, il sottobosco, il terreno ricoperto di neve.
Ed eccola là. A faccia in giù tra gli aghi di pino, si teneva un ginocchio al petto. Ma lui non ci sarebbe cascato. Solo Dio sapeva quale altro asso nascondeva nella manica.
“Alzati o ti sparo di nuovo.” Mise un caricatore carico dal basso della pistola. “Ho detto in piedi, cazzo.”
Lamenti. Dondolii.
Tirò il grilletto ed esplose un colpo nel terreno di fianco alla sua testa. “Alzati o il prossimo ti attraverserà il cranio.”
La donna si alzò. Detriti pendevano dagli abiti neri e dal parka, e i capelli scuri erano ingarbugliati. Non gli interessava classificarla sulla sua cazzo di scala.
Prima di ogni altra cosa doveva portarla nel luogo protetto.
“Mani in alto,” ordinò, spostando l'arma al centro del suo petto. “Cammina.”
Zoppicava parecchio e riusciva a sentire l'odore del sangue stando alle sue spalle. Non avrebbe più tentato alcuno scatto.
Ci misero quattro volte il tempo che ci avrebbero messo senza ferita ad arrivare all'auto, e quando arrivarono, trovarono Phil ancora a terra che non si muoveva. Eppure respirava, quel sottile ansimare suggeriva che il dolore era intollerabile.
Quando passarono, Two Tone controllò la faccia di Phil. Oh... merda... c'erano bruciature di terzo grado su tutto il viso e uno degli occhi era andato. Ammesso che il bastardo vivesse.
Giusto?
Fantastico. Ma se ne sarebbe occupato dopo.
Quando entrambi raggiunsero la porta, lui sapeva di dover riprendere il controllo della situazione.
Con una mossa veloce, le strinse il retro del collo e le sbatté la testa contro uno di quei pannelli duri come l'acciaio.
Questa volta, quando scivolò a terra, sapeva che si sarebbe presa una pausa per un po'. Ma le diede la possibilità di scuotersi prima di mettere da parte la pistola, appoggiò il pollice nel lettore di impronte digitali e la porta si aprì.
Accendendo le luci, la prese per le ascelle e la portò interno. Dopo aver chiuso entrambi dentro, la trascinò sul pavimento fino alla scala... e la portò nel piano interrato.
C'erano tre celle su quel piano, come quelle che si vedono in TV con le sbarre di ferro, pavimenti in cemento, giacigli in acciaio inossidabile al posto dei letti. I bagni erano funzionali non per la comodità del prigioniero/i, ma per il naso sensibile del Capo. Nessuna finestra.
Two Tone non fece un respiro profondo fino a che non l'ebbe portata nella prima cella ed ebbe chiuso la porta.
Prima di risalire per confermare la cattura alla casa base, coprire la Crown Vic con l'incerata mimetica e occuparsi di Phil, andò nella cella affiancò e urinò per quella che gli parve un'ora e mezza. Chiudendo la cerniera, uscì e fissò il muro macchiato davanti a lui.
I ceppi che pendevano da due catene d'acciaio sarebbero stati usati presto.
A parte la complicazione di Phil, quasi gli dispiaceva per la puttana.




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