giovedì 8 maggio 2014

The King - traduzione Capitolo I



THE KING

Aspetto ancora con ansia altri vostri commenti e prego di citare la fonte se mai vorrete prendere in prestito questa traduzione.
La traduzione è amatoriale e senza scopo di lucro.
Alcune parti non sono tradotte letteralmente perché era impossibile trascrivere in italiano quello espresso in inglese, soprattutto modi di dire.



Questa è la copertina del mio libro



CAPITOLO 1
Paragrafo 1

Distretto Meatpacking di Manhattan, presente

“Dammi la tua bocca” domandò Wrath.
Beth piegò la testa all’indietro e si appoggiò tra le braccia del suo compagno. “La vuoi? Prendila.”
Il ringhio che venne fuori dal grandioso petto fu un promemoria che il suo maschio non era, di fatto, un uomo. Lui era l’ultimo vampiro purosangue rimasto sul pianeta … e quando si trattava di lei e il sesso, lui era pienamente capace di andare come una palla da distruzioni addosso a lei.
E non nella posa sexy dello stupido culo di Miley Cyrus … purché Beth fosse disposta, ovviamente. Anche se in realtà, quando una donna aveva l’opportunità di avere due metri e dieci di fusto vestito in pelle nera, a cui anche era capitato di avere occhi verde pallido che brillavano come la luna, e capelli neri fino al già citato reale posteriore [perché rifiutare]?
No, era fuori dal suo vocabolario, era un concetto estraneo.
Il bacio che arrivò a lei fu brutale e lei lo voleva così, la lingua di Wrath fu spinta dentro lei mentre lui la spingeva all’indietro attraverso la porta aperta del loro nascondiglio segreto.
Slam!
Il migliore suono al mondo. Bene, okay, il secondo migliore … il numero uno è quello che il suo uomo fa quando lui viene dentro di lei.
Al solo pensiero, il suo nucleo si aprì ancora di più.
“O, cazzo,” lui disse dentro la sua bocca mentre una delle sue mani scivolò tra le sue cosce. “Io voglio questo – sì … sei bagnata per me, leelan.”
Non una domanda. Perché lui conosceva la risosta, non è vero.
“Posso sentire il tuo odore” gemette contro le sue orecchie mentre le sue dita correvano verso la gola di lei. “La cosa più bella del mondo – eccetto il tuo sapore”.
Lo stridore nella sua voce, la forza nei suoi fianchi, la dura lunghezza che premeva sui fianchi dei lei – lei ebbe un orgasmo lì e subito.
“Fottimi, abbiamo bisogno di farlo più spesso” la strinse come se lei temesse fra le mani il mondo, muovendo i fianchi. “Perché cazzo non dovremmo venire qua ogni notte?”
Il pensiero del caos che li attendeva a Caldwell prosciugò un po’ di calore da lei. Ma dopo quando iniziò a massaggiarla con le sue dita, muovendo la cucitura dei suoi jeans contro la parte più sensibile mentre la sua lingua sondava la sua bocca come faceva quando  era … uhm, sì.
Accidenti, cosa ne sapeva, tutto quello che riguarda il suo essere re, il suo attentato e la Banda dei Bastardi fluttuava lontano.
Lui aveva ragione. Perché diamine non si ritagliavano del tempo per questo angolo di paradiso su base regolare?
Si abbandonò al sesso, le sue mani si aggrovigliarono con i suoi capelli lunghi fino alla vita, la loro morbidezza si opponeva con la asprezza del volto di lui, la forza nel suo incredibile corpo, quel nucleo di ferro della sua volontà. Non era mai stata una di quelle ragazzette stupide che sognavano il Principe Azzurro o un fiabesco matrimonio o qualsiasi stronzata dei musical Disney. Ma anche per chi non aveva avuto illusioni e nessuna intenzione di firmare un certificato di matrimonio, non c’era modo di avere nessun segno di lei con Wrath, figlio di Wrath, il re di una razza che per quanto aveva saputo prima non era altro che un mito di Halloween.
Tuttavia lei era qui, dalla testa ai piedi con un onesto killer che aveva il vocabolario di un camionista, la linea reale di sangue lunga su tutto il braccio e abbastanza arroganza da far apparire Kanye West come uno con poca autostima.
Okay, non era proprio così egocentrico – sebbene, sì, lui probabilmente avrebbe eliminato Taylor Swift in un batter d’occhio, ma questo perché rap e hip-hop erano state i suoi generi preferiti e non perché era un hater.
Fondamentalmente, il suo hellren era il tipo di uomo che le cose si fanno come vuole lui o non si fanno, e il trono su cui sedeva accentuava quel difetto di personalità che era legato a lui come la legge della regno.
Parlando di tempesta perfetta. La buona notizia? Lei era la sola eccezione, la sola persona che gli portava il buon senso quando lui tirava su la cresta. Era così con tutti i Fratelli e le loro compagne: i membri della Confraternita del Pugnale Nero, un gruppo di teste calde e combattenti d’elité della razza, non sapevano essere accomodanti.
Dopo ancora, loro non volevano fighe sulla linea del fronte di una qualsiasi guerra, specialmente quando i cattivi ragazzi erano della Lesseing Society.
O dei dannati Bastardi.
“Non voglio a portarti a letto” mormorò Wrath “ Voglio essere dentro di te adesso.”
“Allora prendimi sul pavimento” lei succhiò il suo labbro inferiore “Tu sai come farlo, o no?”
Ringhiando più forte, ci fu un cambiamento nell’orientamento del pianeta e lei messa sul terreno e fatta giacere sul pavimento di legno lucido. Il loft che Wrath aveva usato una volta come uno scapolo era veramente lontano dal centro: aveva un tetto da cattedrale, arredato come un magazzino vuoto, e la vernice nera opaca di un Uzi (mitra).
Era bello come quel luogo fosse, la foglia d’oro, i lampadari di cristallo, i mobili antichi potevano essere un po’ soffocanti …
Ziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip.
Con questo suono felice, lei perse un'altra parte del suo vestiario – e Wrath non era orgoglioso di se stesso: brillarono zanne lunghe come pugnali e bianche come la neve, lui procedette piegando la sua camicetta di seta come uno Swiffer, frantumando la cosa per tirare fuori i suoi seni nudi, i bottoni partirono dappertutto.
“Adesso, questo è quello di cui stavo parlando”. Wrath si tolse gli occhiali avvolgenti e sorrise, esponendo la sua armamentario dentale. “Nulla nel mondo …”
Incombendo su di lei, afferrò i suoi capelli mentre le sue mani andavano verso la cintura dei jeans neri di lei. Tutto considerato, lui era piuttosto educato nel modo in cui sganciò il fermo e lo aprì, ma lei sapeva ciò che stava arrivando …
Con un violento strappo, fece diventare rifiuti quello che erano stati un paio di Levi’s vecchi di due settimane.
Lei non se ne curava. Neppure lui.
O, Dio, lei aveva bisogno di questo.
“Hai ragione, è passato troppo tempo,” lei sibilò mentre lui si guadagnò il secondo volo, facendo esplodere i bottoni liberamente, sguinzagliano una erezione che non era riuscito ancora a prendere un respiro.
“Scusa” la morse mentre l’afferrava dietro il collo perché si stava scusando? “Non devi ... Gesù”
La sfolgorante possessione era esattamente la cosa che voleva … e il modo rude in cui lui si dava a lei, il suo peso la schiacciava, il sedere nudo di lei era spinto contro il pavimento mentre lui martellava dentro di lei, le sue gambe si sforzavano di collegarli così lui poteva andare più a fondo. Era una dominazione totale, il suo meraviglioso corpo martellava in una pompa erotica che acquistava più velocità e potenza.
Ma buono come lo era, lei sapeva come portare le cose a un altro livello. “Sei assetato?” strascicò.
Totale. Molecolare. Arresto.
Come se fosse stato colpito da una tempesta di ghiaccio. O forse un camion.
Come lui girò la testa, i suoi occhi si accesero così brillanti, lei sapeva che se avesse guardato sul pavimento vicino a lei avrebbe visto la sua ombra.
Artigliandosi nelle sue spalle con le unghie, lei si arcuò verso di lui e piegò la testa di lato. “Vuoi qualcosa da bere?”
Le sue labbra si arricciarono sulle zanne e rilasciò un sibilio da cobra.
Il morso fu come essere pugnalata, ma il dolore sbiadiva dentro un dolce delirio che la trasportava dentro una nuova dimensione. Galleggiando e venendo schiacciata a terra nello stesso momento, gemeva e infilava le sue dita dei capelli di lui, tirandolo ancora di più mentre lui succhiava dalla sua gola e si spingeva nel suo sesso.
Venne … e così anche lui.
Stai scherzando!
Dio, dopo un periodo di siccità di questa lunghezza? L’ultimo mese … che era stato inaudito per loro … realizzava quanto entrambi avessero bisogni di avere questo. Troppo bloccati dalle richieste che li circondavano. Troppo stress appestava le ore. Troppa merda tossica che loro non avevano il tempo di elaborare insiemi agli altri.
Per così dire, dopo che lui era stato colpito al collo, aveva realmente parlato di questo? Certo, erano stati o mio Dio, sei vivo, c’è l’hai fatta … ma tuttora lei batteva le palpebre e un doggen apriva una bottiglia di vino nella sala da pranzo o un Fratello giocava in piscina dopo ore.
Chi sapeva che il palla schioccava nell’aria suonando come un colpo di pistola?
Lei non lo sapeva. Non prima che Xcor avesse deciso di mettere una pallottola dentro la giugulare di Wrath.
Difficilmente il tipo di educazione che aveva cercato …
Per nessuna buona ragione, le lacrime le inondarono gli occhi e strabordarono, aggrovigliandosi fra le sue ciglia e scivolando giù sulle sue guance e come sempre un'altra ondata di piacere si infranse contro il suo corpo.
E dopo le immagini del colpo di pistola di Wrath apparirono nella sua visione.
Sangue rosso sopra il giubbotto antiproiettile che aveva addosso. Sangue rosso sopra la sua maglietta. Sangue rosso sopra la sua pelle.
Il tempo pericolo per tornare a casa, la bruttezza della realtà non era più che un fantasma ipotetico nel suo armadio mentale, ma un urlo nella sua anima.
Rosso era il colore della morte per lei.
Wrath si congelo per un secondo e tirò su la testa. “Leelan?
Aprendo gli occhi, lei ebbe un attacco di panico improvviso che non poteva vederlo bene, che quel volto era andato in ogni stanza non importa l’ora che era, che quella conferma visiva della sua vita non sarebbe stata lì pronta per andarsene.
Eccetto tutto lei incominciò a battere gli occhi. Battito … battito … battito, e lui era tornato da lei chiaro come il giorno.
E questo la fece piangere maggiorente. Perché il suo forte amato uomo era cieco … e anche se questo non era un handicap per la sua opinione, questo lo imbrogliava su alcune cose fondamentali, e questo non era equo.
“O cazzo, ti ho fatto male …”
“No, no … “ Lei prese la sua faccia fra le mani. “Non fermarti”
“Avrei dovuto portarti sul letto …”
La via sicura per ri-confonderlo era arcuarsi sotto di lui, e lo fece, ondulando e ruotando le sue anche così che il suo centro lo accarezzasse.
Ciao, ragazzone, la frizione fu registrata, lo rese muto lacerato.
“Non fermarti” reiterò, tentando di riportarlo giù verso la sua vena. “Mai…”
Ma Wrath si trattenne, scostandogli una ciocca di capelli dal viso. “Non pensarla così.”
“Non lo faccio”
“Lo fai”
Non c’era una ragione che definiva cosa fosse quella cosa da non pensare: trame traditrici; Wrath a quella scrivania decorata, strangolato dalla sua posizione, il futuro sconosciuto non con significato positivo.
“Non vado da nessuna parte, leelan. Non preoccuparti delle dannate cose. Mi hai capito?”
Beth voleva credergli. Ne aveva bisogno. Ma era spaventata quella era un promessa più difficile da mantenere che da fare.
“Beth?”
“Fai l’amore con me”. Questa era l’unica verità che lei poteva mettere fuori senza far scoppiare la bolla. “Per favore”.
Lui la baciò una volta. Due volte. E poi incominciò a muoversi ancora. “Sempre, leelan. Sempre”.





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